Continuano gli incentivi caldaia con sconto in fattura per l’acquisto e l’installazione di caldaie a condensazione, volti ad incentivare l’efficientamento energetico degli immobili.

Ci sono infatti numerose detrazioni caldaia, sino al 65%, che aiutano i cittadini a risparmiare e a controbattere il caro prezzi dovuto all’aumento del costo delle materie prime e, più in generale, alla gestione della crisi Covid-19.

Comprare una caldaia a condensazione è una spesa importante che incide sul bilancio familiare, così anche l’attuale governo con la Legge di Bilancio 2021 ha confermato gli incentivi, ma ha anche inasprito le misure di contrasto alle truffe sulle agevolazioni fiscali (Decreto Anti -frode, entrata in vigore del provvedimento: 12/11/2021).

Non sono poi tante le aziende che hanno la solidità e la capienza fiscale per offrire gli incentivi, quindi, abbiamo stilato una guida rapida alle detrazioni post decreto frodi, con l’aiuto di Custom Sales, azienda che di riferimento nel nord e centro Italia per l’installazione caldaie a condensazione con lo sconto in fattura.

Infatti, ottenere il bonus con lo sconto in fattura caldaia è molto semplice, ma bisogna seguire alla lettera la procedura di richiesta dell’incentivo o si rischia di subire il rigetto della domanda e dover pagare la caldaia per intero, senza sconti.

Sconto in fattura caldaie: il DL Anti-Frodi entra nella Legge di Bilancio 2022

L’ecobonus 65%, per l’installazione di una caldaia a condensazione in classe A, con valvole termostatiche e cronotermostato ambiente, consente di recuperare in 10 anni un credito d’imposta pari al 65%.

Questo vuol dire ad esempio che su una spesa di 30.000€ di regolari interventi di sostituzione degli impianti termici (spesa massima per abitazione), avrai diritto ad uno sconto delle tasse di 1950€ annuale per 10 anni.

Chiunque voglia monetizzare subito l’agevolazione, può anche usufruire subito del credito d’imposta o lo sconto in fattura, ottenendo uno sconto immediato per i lavori di efficientamento energetico, ma in percentuale.

Nel caso dello sconto in fattura per una caldaia, come potevasi immaginare, non potremo ottenere uno sconto del 65% effettivo, come quello ottenibile in dichiarazione dei redditi; dovremo infatti coprire dei costi che l’azienda anticipa e che giustificano gli incassi del lungo periodo.

Chi trasforma la detrazione in sconto in fattura?

Alcuni professionisti, sono in grado di applicare una “percentuale” di sconto in fattura direttamente al cliente finale e recuperare, con calma, la totalità del credito d’imposta del cliente.

Questa opzione, a condizione di rivolgersi a dei professionisti seri, è molto vantaggiosa ed in realtà molto semplice da applicare per chi è avvezzo alla gestione burocratica delle detrazioni.

È infatti compito del professionista acquisire, verificare ed eventualmente fornire la documentazione per quei clienti che decidano di affidargli in toto: le pratiche relative alla detrazione ecobonus.

Anche se non si tratta di Superbonus 110%, sono molti i documenti da presentare:

  • asseverazione congruità spese: messe a confronto dai prezzari regionali o, in alternativa, prezzario DEI;
  • Attestazione di Prestazione Energetica (APE)
  • Scheda Informativa Enea
  • visto di conformità: rilasciato da un professionista attesta i requisiti tecnici, verifica la presenza di asseverazioni e le attestazioni dei tecnici.
  • Ricevute di pagamento con bonifici parlanti (Codice Fiscale del richiedente + Partita IVA del fornitore + causale parlante)

Queste regole, nel rispetto dell’ultimo decreto legge del 12 Novembre 2021, attestano i requisiti tecnici e la sussistenza dei presupposti che consentono di accedere alla detrazione d’imposta.

Rivolgersi ad un’azienda seria, che gestisce quotidianamente molte pratiche di riqualificazione energetica con relativi adempimenti, ci metterà al sicuro da eventuali sanzioni o peggio dal rigetto della pratica.

Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) verifica infatti puntualmente la documentazione perché non risulti carente e si riserva anche di bloccare le pratiche e/o di effettuare anche sopralluoghi in loco, sempre in presenza del beneficiario della detrazione.