Al giorno d’oggi, la salvaguardia dell’ambiente è una materia sempre più importante per la stragrande maggioranza delle persone. Anni di uso improprio delle risorse hanno condotto ad una vera e propria emergenza su questo fronte, che si riflette in maniera particolarmente profonda sul clima e sulla qualità delle materie prime, soprattutto di quelle che mettiamo in tavola.

Si tratta di una materia divenuta prioritaria nelle agende non più soltanto dei privati cittadini, ma anche di alcuni imprenditori e, in special modo, delle Istituzioni. Ne è un esempio lampante la presa di posizione assunta dalle politiche europee in merito agli obiettivi individuati in Agenda 2030 relativi alla sostenibilità delle produzioni agricole. Queste misure riguarderanno la riduzione del 50% dei principi attivi usati nella difesa delle colture, oltre all’aumento del 25% delle superfici gestite con tecniche e metodi biologici.

A mobilitarsi in modo particolare in questo senso nel nostro paese sono state le realtà di settore nel piemontese e, soprattutto, nella zona di Cuneo dove si è cominciato a parlare di rivoluzione green, da innescare attraverso nuove forme di agricoltura sostenibile, con cui poter abbattere l’impatto negativo dei fattori produttivi sulla qualità dell’ambiente. Nella fattispecie, queste iniziative promuoverebbero l’utilizzo di sostanze naturali e di un maggior biocontrollo all’interno del settore di riferimento.

Biocontrollo e prodotti naturali per proteggere la coltura

Il progresso tecnologico ha impattato su ogni branca della società e, fortunatamente, anche sull’innovazione all’interno di svariati settori lavorativi, agroalimentare compreso. Le iniziative di biocontrollo sono, infatti, il risultato di uno studio approfondito delle problematiche relative allo sfruttamento di prodotti a principio attivo e sintetici per la salvaguardia della coltura dall’azione di patologie e parassiti che, però, ha un impatto negativo sull’ambiente e sulla qualità del prodotto finale.

È per questo motivo che le Istituzioni si stanno mobilitando nell’utilizzo di organismi viventi, come batteri, funghi e artropodi che, con diversi meccanismi di attivazione, sono in grado di contenere le avversità dannose che colpiscono le colture agrarie, ad esempio, per mezzo di parassitismo, predazione, antibiosi, competizione e induzione di resistenza.

Organismi biologici come i funghi micorrizici sono, poi, in grado di associarsi con le radici e, di conseguenza, di scambiare reciprocamente materiali con la pianta, ampliando il rapporto radicale di quest’ultima. Questo fungo trova, poi, beneficio nutritivo dalle sostanze che vengono elaborate e assorbite dalla pianta con cui è in simbiosi. Attraverso questo processo, la pianta diventa più forte e resiste meglio agli attacchi di agenti patogeni di vario genere.

Come si applica il biocontrollo?

Le tecniche di biocontrollo vanno applicate valutando con molta cautela il pH e il calcare che è presente all’interno dell’acqua che viene utilizzata nelle miscele di irrorazione. Generalmente, possiamo affermare che, raggiungendo un pH basico, dunque superiore a 7, è possibile ridurre l’effetto dei microorganismi in maniera abbastanza profonda. comunque sia le sostanze attive di protezione si presentano foto-labili. Ciò significa che, allo scopo di ottenere performance ideali, bisognerebbe applicarle nelle ore serali o, comunque, al calar della luminosità.

Non tutte le sostanze di protezione organiche, però, funzionano allo stesso modo e, per questo motivo, le aziende e gli addetti ai lavori in generale dovranno fare una certa attenzione al modo con cui gestiranno le colture col biocontrollo. Le micorrize e trichoderma, ad esempio, agiscono con il terreno in condizioni adeguate, altrimenti riscontrano difficoltà nell’insediarsi. Questo metodo, però, accostato al letame ben umidificato e al compost vegetale, si presenta come la soluzione migliore per poter mettere in atto questa rivoluzione green all’interno di un ambito particolarmente colpito dall’emergenza inquinamento che viviamo nei nostri tempi sotto diversi fronti.

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