L’amministratore di condominio è un lavoro certamente affascinante, ma da un altro punto di vista anche molto complesso e impegnativo. Ecco spiegato il motivo per cui, per poter garantire un simile servizio serve avere dei requisiti ben specifici, sia in relazione alla professionalità che al percorso formativo che un buon amministratore deve per forza di cose possedere.

Quali sono i requisiti e le competenze

Un amministratore di condominio Roma è la figura che si deve occupare di tutte quelle problematiche più comuni che possono emergere in riferimento alla vita di un condominio. Seguendo quanto previsto dalla riforma che è entrata in vigore nel 2013, ma anche in base al successivo decreto emanato nel 2014, ecco che sono stati stabiliti e definiti in maniera più puntuale i requisiti che deve avere un amministratore di condominio.

In primo luogo, deve avere ottenuto un diploma di scuola secondaria. Poi serve che abbia preso parte a un corso di formazione iniziale, ottenendo apposito attestato. Successivamente, deve evidentemente partecipare spesso a dei corsi di aggiornamento, in maniera tale da non perdersi nemmeno una modifica normativa in riferimento a questo settore, senza dimenticare come debba avere anche il godimento di diritti civili e degli specifici requisiti in termini di onorabilità.

Quali sono le principali eccezioni

Ci sono alcune eccezione previste rispetto alle norme di legge. Ad esempio, gli amministratori che vivono all’interno della struttura condominiale, non devono aver alcun diploma di scuola secondaria superiore, così come sono esonerati pure dall’aver frequentato il corso di formazione iniziale e periodica.

Tutti quei soggetti che hanno esercitato tale lavoro per almeno dodici mesi, nel giro di tre anni che precedono l’entrata in vigore della nuova legge di riforma, non devono aver conseguito alcun diploma di scuola secondaria e superiore, così come sono esonerati dal corso di formazione iniziale. Attenzione, però, visto che non sono esonerati dal corso di formazione periodica da svolgere ogni anno.

Che tipo di formazione deve avere un amministratore di condominio

Spostando il focus sul percorso di formazione che tutti coloro che vogliono diventare degli amministratori di condominio devono necessariamente fare, è necessario fare affidamento sul d.m. numero 140 del 2014. All’interno di tale testo normativo, infatti, sono elencati tutti i vari requisiti che serve necessariamente rispettare per poter effettuare l’attività di formazione. Non solo, dal momento che vengono previsti anche tutti quei criteri, ma anche le modalità con cui si devono svolgere i vari corsi di formazione.

Scendendo un po’ più nello specifico, i corsi di formazione devono essere organizzati a dei responsabili scientifici, che devono avere una professionalità ben determinata, ma si deve rispettare anche dei ben precisi requisiti dal punto di vista dell’onorabilità e della professionalità. I corsi presentano una durata pari a 72 ore, che devono essere necessariamente frequentate per poter conseguire l’abilitazione. 48 ore sono dedicate alla teoria, mentre 24 ore sono dedicate all’esercitazione pratica.

Bisogna mettere in evidenza come, nel corso degli ultimi anni, i corsi di formazione per diventare degli amministratori di condominio possono essere svolti anche interamente in modo telematico. Invece, l’esame finale deve essere chiaramente conseguito solo ed esclusivamente in presenza fisica. Il rilascio del relativo attestato che certifica l’idoneità dell’utente avviene solo dopo che è stato superato l’esame finale. Invece, in riferimento ai corsi di aggiornamento periodici che vengono portati a termine con cadenza annuale, è necessario mettere in evidenza come ogni amministratore di condominio deve affrontare le 15 ore che sono previste in base alla legge, che saranno suddivise tra la pratica e la teoria. Tra le materie su cui verteranno i corsi di formazione troviamo tutto ciò che riguarda l’amministrazione condominiale, la sicurezza degli edifici, i diritti reali, le problematiche legate alla gestione degli spazi comuni, i contratti, la disciplina urbanistica e così via.