Cos’è la Leishmaniosi

Questa malattia non tanto conosciuta a livello popolare trova la sua causa in un parassita diffuso ovunque, in tutto il mondo senza eccezioni. Si tratta di un protozoo che è ospitato, nella maggior parte dei casi, da mammiferi che ne sono cronicamente infettati e che possono trasmetterlo all’uomo.

Questi mammiferi ne sono infettati ad opera di un dittero ematofago che lo inietta nell’organismo dell’animale con la puntura, analogamente a come avviene per l’inoculazione di vari virus da parte delle zanzare. I cani sono gli animali che più spesso sono portatori di questa malattia, pur essendo asintomatici, infettando l’uomo che ne diviene ospite definitivo. Più colpiti sono i maschi di tutte le età ma con una prevalenza negli adolescenti e i giovani adulti per quanto riguarda la forma cutanea di Leishmaniosi mentre la forma viscerale colpisce prevalentemente i bambini e gli adulti con compromissione del sistema immunitario.

I protozoi responsabili della Leishmaniosi sono classificati in diverse specie che danno sindromi diverse; tra le varietà più rilevanti a livello di manifestazione dei sintomi troviamo l’amastigote che ha una replicazione per divisione binaria nelle cellule reticolo endoteliali, il promastigote, forse il più interessante dal punto di vista clinico infettante in quanto si localizza nelle ghiandole salivari del cane e segnaliamo ancora il paramastigote che si trova nella faringe dell’insetto vettore.

I protozoi della Leishmaniosi sono di diverse specie anche in relazione alle varie aree geografiche, così troviamo il gruppo della Leishmaniosi Tropica minor nell’area mediterranea, anche in Italia, detta Leishmaniosi del Vecchio Mondo mentre quella del Nuovo Mondo la si trova in America, sia centrale che del Sud, in particolare Venezuela, Perù, Messico, nell’Amazzonia, ma anche nel Texas. La Leishmaniosi mucocutanea si trova soprattutto in Brasile, nelle Guyane, sulle Ande e in Colombia.

L’ultima forma di cui riferiamo interessa anche l’Italia ed è quella viscerale anche conosciuta con il nome di Kala-Azar, diffusa, oltre che nel nostro Paese, anche in Cina, nel Medio Oriente, Asia Centrale, Cina, America centro meridionale.

Come si trasmette l’infezione

Gli insetti, i ditteri ematofagi che sono il veicolo di trasmissione della Leishmaniosi, sono i pappataci, piccoli insetti che vivono soprattutto in luoghi umidi e ombrosi come il fogliame del sottobosco, in cumuli di pietre e fessure dei muri a secco, nel letame e nelle tane di piccoli mammiferi. Hanno bisogno di sangue per sopravvivere e replicarsi, così come le zanzare e infettano l’ospite proprio con questa modalità.

Nelle zone tropicali la trasmissione avviene in qualunque periodo dell’anno mentre nelle zone temperate i pappataci sono presenti soprattutto d’estate, nei due mesi centrali. In Sudan sono particolarmente feroci provocando preoccupanti epidemie. I protozoi della Leishmaniosi una volta penetrati nell’organismo attraverso la pelle vengono attaccati dai macrofagi che li neutralizzano e non accade nulla ma se resistono alla distruzione, si forma una lesione cutanea che guarirà con parecchia lentezza ma l’infezione resta limitata a quel punto.

Nei soggetti con problemi del sistema immunitario, l’infezione può progredire disseminandosi a tutta la cute, in diversi distretti attraverso il sangue, arrivando anche alle mucose dell’apparato respiratorio superiore e localizzandosi ai linfonodi.

Nella forma viscerale maggiormente colpiti sono la milza e il fegato ma anche i linfonodi e le stazioni linfatiche dell’apparato digerente e la malattia attacca anche il midollo osseo ostacolando la produzione dei corpuscoli del sangue. La lesione principale è una macula che presenta una diminuita colorazione, una placca o un nodulo sulla pelle che tende ad aprirsi ed ulcerare.

L’infezione si diffonde con la circolazione sanguigna andando prevalentemente ad interessare prima le estremità del corpo ed i genitali; le lesioni ricordano parecchio quelle della Lebbra ma a differenza di queste ultime si limitano ai tessuti non alterando le strutture nervose. Certamente da evitare, a fini preventivi, il contatto con la saliva del cane, particolarmente importante è evitare il contatto con la mucosa. Le persone che amano o accettano che il proprio cane lecchi sul viso, soprattutto sulla bocca, e ce ne sono tante, sono maggiormente esposte al rischio di contrarre la Leishmaniosi. Le lesioni richiedono un trattamento chirurgico.